Testimonianza raccolta il 31/08/2020 a Sant'Antonino di Susa

 

Il volto di Italo è di quelli che non si dimenticano facilmente. Molti ricordano un’immagine che lo ritrae al Seghino mentre, con la mano alzata, sembra indicare ai poliziotti la strada da prendere per togliere il disturbo.

Ha sempre vissuto in valle, nel citare i nomi delle borgate di Sant’Antonino e di Villar Focchiardo in cui ha passato i primi anni non nasconde l’orgoglio valsusino.
Ha lavorato come operaio alla Maggiora e poi all’ospedale psichiatrico di Collegno, è stato attivista della CISL (quella di Donat Cattin, tiene a precisare) e attivo nelle Acli.
E’ un notav della prima ora ma si era fatto le ossa nelle lotte operaie.
Collabora con il giornale Dialogo in Valle e si riconosce nel gruppo Cattolici per la vita della Valle con i quali partecipa a tutte le manifestazioni notav. Anche alla marcia Perugia Assisi partecipa con il suo gruppo e le bandiere notav.
La “battaglia del Seghino” è anche per lui il momento in cui misura la distanza tra i cittadini e le istituzioni ma non rinuncia a cercare sempre il dialogo anche con le forze di polizia nei momenti di tensione.
Ricorda quando, a Venaus, gli insegnamenti di Achille Croce sulla resistenza passiva non gli avevano risparmiato le botte della polizia.
E’ convinto che alla fine la forza della ragione prevarrà e si augura che la salute gli consenta di continuare l’impegno notav

 

Italo è nato in borgata Vignassa di Sant'Antonino di Susa nel '37, oggi vive a Sant'Antonino di Susa

 

Marisa è nata Chiomonte, ha sempre vissuto a Chiomonte

 

 

 

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