Il 16 settembre 2017, su iniziativa del Controsservatorio Valsusa, è stato depositato presso la Procura di Roma un esposto/denuncia in cui vengono illustrate numerose anomalie nel percorso che ha portato all'approvazione della legge di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica francese per l'avvio dei lavori definitivi della sezione transfrontaliera della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
Nell'esposto/denuncia si ipotizzano forzature, attestazioni inveritiere e giudizi tecnici inattendibili che i proponenti l'opera e i vertici dell'"Osservatorio per il collegamento ferroviario Torino-Lione" hanno fornito al parlamento allo scopo di orientarne le scelte rappresentando una situazione di fatto diversa da quella reale e inducendo in errore le istituzioni competenti sui vantaggi dell’opera.
Tali comportamenti avrebbero procurato ai promotori e ai soggetti interessati all’opera l’ingiusto profitto consistente in un ingente impegno finanziario dello Stato per la realizzazione dell’opera, pur in assenza delle necessarie condizioni di utilità pubblica, con corrispondente danno, patrimoniale e non, per lo Stato stesso e per i singoli cittadini.
Da qui la conclusione che sussistano i presupposti per una valutazione giuridica anche in sede penale e la conseguente richiesta alla Procura di accertare la sussistenza delle irregolarità citate nell'esposto al fine di valutarne la rilevanza penale con tutte le decisioni e i provvedimenti conseguenti.