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Nasce il Centro di Documentazione Emilio Tornior

Il 5 Maggio 2018 a Venaus è stato presentato il nuovo Centro di Documentazione Emilio Tornior, curato dal Controsservatorio Valsusa "Per raccogliere e conservare tracce lasciate negli anni dai No Tav nel loro viaggio controcorrente. Per conservare le voci di chi ha lasciato un segno, per ascoltare nuove voci e lasciare nuove tracce. Per cogliere il senso profondo di un cammino di ostinata resistenza in difesa del territorio, per offrire uno strumento di navigazione a chi è ancora in viaggio e non intende fermarsi".

 Vedi le registrazioni audio/video della presentazione del progetto e della tavola rotonda

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Perché un Centro di documentazione?

In questi ultimi decenni la Val di Susa è stata spesso al centro dell'attenzione dei media e della politica per le vicende legate al progetto di una nuova linea AV Torino-Lione. La forte opposizione popolare a questo progetto, a prescindere da ogni valutazione nel merito e da giudizi di parte, è stato l'elemento che più ne ha caratterizzato i vari passaggi: di volta in volta sono stati messi in risalto i diversi aspetti che hanno contraddistinto una vicenda ben lontana dalla sua conclusione.

Sociologi, antropologi, politologi, scrittori, ricercatori e studiosi di varie discipline hanno indagato in questi anni la sostanza di questa resistenza e le modalità con cui si è sviluppata nel corso del tempo: sono state approfondite le ragioni dell'opposizione alla grande opera, i meccanismi decisionali e le forme di lotta attuate, le analogie e le differenze con esperienze precedenti che richiamano alla lotta partigiana e alle lotte pacifiste degli anni '70.
Molti hanno analizzato le grandi capacità di mobilitazione di decine di migliaia di persone, i rapporti con le amministrazioni locali, i conflitti con le istituzioni a livello centrale, i rapporti del movimento con tecnici,  docenti universitari e intellettuali. La dura repressione seguita alle tante iniziative di lotta e le vicende giudiziarie hanno avuto un grande peso in questi anni e le risposte del movimento sono sempre state oggetto di analisi approfondite; molti hanno indagato sulla grande popolarità conquistata dalla resistenza No Tav in tutto il paese,  sui larghi consensi ricevuti da più parti e sul potere di attrazione esercitato nei confronti di tante altre realtà. Tutto ciò è stato oggetto di ricerche da parte di centinaia, forse migliaia, di studiosi, ricercatori, scrittori, giornalisti e singoli militanti.

Strettamente connesso all'esperienza maturata nella lotta al TAV vi è poi il diffondersi in valle di stili di vita coerenti con la scelta di difendere un territorio le cui grandi risorse ambientali, economiche e umane sono messe a rischio da un modello di sviluppo crudele guidato da meccanismi che tutelano altri interessi.  Non si contano le esperienze nate un po' ovunque: iniziative imprenditoriali o di singole amministrazioni che hanno favorito lo sviluppo e la crescita di economie locali in netto contrasto con la tendenza all'abbandono del territorio montano. Esperienze e modelli virtuosi che molti osservano e studiano con interesse.

Questo è il quadro a cui guarda il progetto di Centro di Documentazione sul TAV promosso dal Controsservatorio Valsusa che ha raccolto sollecitazioni nate nel movimento no tav e ripreso spunti che fino a ieri non erano riusciti a concretizzarsi.
Il Centro di documentazione intende dunque valorizzare il ricco patrimonio di esperienze maturato nella lotta al TAV e conservarne la memoria storica, fornire ulteriori strumenti di conoscenza per proseguire efficacemente la lotta, offrire nuovi e avanzati strumenti di indagine per ricerche e approfondimenti sui vari aspetti che caratterizzano una resistenza che ha già scritto la sua storia guardando a quella ancora da scrivere.
Il progetto è articolato in due parti, strettamente connesse e complementari l'una all'altra: la prima consiste in un archivio online in avanzato stato di realizzazione:  http://www.traccenotav.org
L'archivio, in continua  espansione, comprende al momento tre sezioni: eventi, bibliografia e articoli di stampa. Complessivamente raccoglie già circa 10000 voci, la maggior parte di esse nella sezione articoli di stampa che presenta una raccolta, praticamente completa, di articoli di 7 testate relativa al periodo 2011-2016.
Il lavoro di raccolta e input dei dati è in corso anche per le altre sezioni e la sezione eventi è stata aperta da poco: il periodo al momento più consolidato è il 2016 mentre altre voci qua e là sono ancora da completare. Peraltro questa sezione in prospettiva rappresenterà la parte più significativa: vale però la pena scoprirne sin da ora le grandi potenzialità prendendo visione dei materiali già inseriti e intuendo quelli che si possono ancora inserire.  All'interno di ogni sezione sono possibili ricerche mirate particolarmente efficienti e in prospettiva sarà possibile effettuare ricerche incrociate tra le diverse sezioni.
Nuove sezioni verranno aperte a breve, il software che supporta l'intero archivio lo consente e prevede la possibilità di  integrazione con altri archivi.

La seconda parte consiste in una sede: uno luogo fisico in cui raccogliere e conservare materiali non compatibili con un archivio online se non per la parte relativa ai riferimenti e alla descrizione sommaria dei contenuti: libri, documenti cartacei vari, supporti informatici quali videocassette, CD, DVD ecc. ecc.
Sarà a Venaus, e nelle nostre intenzioni dovrà essere un luogo vivo in cui organizzare incontri, seminari di studio, mostre... insomma un luogo di incontro in grado di riprodurre e riproporre l'essenza stessa di una resistenza popolare che ha mostrato una valle capace di accoglienza, di confronto e di contaminazione con realtà esterne.
La sede del centro segnerà la continuità tra ieri, oggi e domani raccontando una lotta che sa leggere e interpretare il presente guardando al suo passato e alla storia di una comunità ricca di cultura e tradizioni sane.

L'auspicio è che il centro di documentazione che nasce oggi possa crescere e diventare adulto con il contributo determinante di quegli stessi protagonisti di cui racconta una storia che si intreccia con la cronaca quotidiana. Un centro che potrà arricchirsi soltanto con l'aiuto di militanti che collaborando alla raccolta di documenti troveranno soprattutto tracce di un vissuto personale che li riempie di orgoglio: in questo lavoro riscopriranno vecchi entusiasmi e sapranno inventarne di nuovi lasciando nuove tracce che altri, domani, seguiranno. E sarà anche il loro modo di rendere omaggio a Emilio Tornior che con la sua passione e la sua tenacia ha contribuito in misura determinante alla nascita del Centro di documentazione a lui intitolato.

"Per raccogliere e conservare tracce lasciate negli anni dai No Tav nel loro viaggio controcorrente. Per conservare le voci di chi ha lasciato un segno, per ascoltare nuove voci e lasciare nuove tracce. Per cogliere il senso profondo di un cammino di ostinata resistenza in difesa del territorio, per offrire uno strumento di navigazione a chi è ancora in viaggio e non intende fermarsi"


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Controsservatorio Val Susa (indicare causale: Centro di documentazione)
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