Lo sdegno non basta
I fatti sono noti: Dana Lauriola , condannata a 2 anni di reclusione per una inesistente violenza nei giorni scorsi si è vista negare dal giudice di sorveglianza pene alternative al carcere. I fatti per cui è stata condannata risalgono al 2012: erano momenti di grande tensione in Val di Susa, Luca Abbà lottava in ospedale tra la vita e la morte fulminato da una scarica in un traliccio su cui veniva inseguito da un carabiniere. Nel corso di una manifestazione assolutamente pacifica a un casello autostradale Dana informava con un megafono gli automobilisti di passaggio sulle ragioni della protesta invitavandoli a transitare senza pagare il pedaggio attraverso un varco lasciato aperto. "Oggi paga Monti" era lo slogan, il riferimento era all'allora presidente del consiglio che si era pronunciato per lo sperpero di risorse pubbliche dirottate sul TAV. Il comportamento di Dana è stato valutato dai giudici "violenza privata": da pochi giorni è in carcere e nelle prossime settimane altri manifestanti potrebbero avere la stessa sorte. Per lo stesso "reato" Nicoletta Dosio ha già trascorso mesi in carcere e oggi sta scontando agli arresti domiciliari ciò che resta della pena soltando in conseguenza di tardive misure di protezione anticovid. Il Controsservatorio in questo documento prende posizione sulla vicenda con uno sguardo più ampio sull'insieme dell'azione repressiva in Val di Susa e non solo.
Leggi il documento
Mercoledì 7 ottobre si svolgerà a Torino un incontro sul tema che verrà trasmesso anche in streaming e vedrà la partecipazione di giuristi e associazioni per la tutela dei diritti dei cittadini. Il programma e le indicazioni per seguire l'incontro in streaming verranno pubblicate su nostro sito www.controsservatoriovalsusa.org
|