Testimonianza raccolta il 24 agosto 2020 a Chiusa S.Michele
Mette subito le cose in chiaro Saveria: “Sono una terrorista notav”. Ma è difficile crederle. A meno di non seguire il suo racconto che inizia paragonando il TAV a un virus...
Nata a Torino vive in Val di Susa da più di trent’anni.
Conosce le montagne della valle quasi come il suo orto.
Ha fatto l’operaia alla Magnadyne che costruiva apparecchio radio e poi televisori e poi è finita come tante altre fabbriche nel vuoto.
Ha fatto attività sindacale in fabbrica e a Chiusa S.Michele, dove vive, è stata in consiglio comunale ed è stata assessora alla cultura e all’ambiente.
Dopo il disastro di Cernobyl ha risposto con slancio alla domanda di aiuto ospitando bambini nella sua casa.
E’ una notav della prima ora ed è sempre stata presente a tutte le iniziative. Ci tiene a chiarire che il fatto la sua casa si trova vicina alla ferrovia e la sua casa ha rischiato di essere abbattuto per far posto al tav è solo l’ultima delle ragioni della sua militanza: al primo posto l’ambiente, la salute e l’inutilità di un’opera spaccia per necessaria e urgente.
Nei presidi notav è stata una presenza costante, ha partecipato a decine di trasferte “militanti” in Italia, in Francia e a Strasburgo.
Guarda ai cambiamenti climatici con grande preoccupazione perché tocca con mano i danni che hanno già prodotto nella crescita delle piante, nella vita delle farfalle, nel ritiro dei ghiacciai, nell’innalzamento delle acque del mare...
Saveria è nata a Torino nel ‘43, oggi vive a Chiusa S.Michele
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