Ricevi la nostra newsletter?

LUCA MERCALLI. ALTER TORINESE DELL'ANNO

(Torino - Unione culturale - 11 dicembre 2013)

1. Tocca a me sintetizzare le ragioni del nostro essere qui oggi per una cosa importate. Tanto più importante perché priva di retorica, di ufficialità fasulla, di sfilate di autorità. Il conferimento a Luca Mercalli del titolo – meglio, il riconoscimento della sua qualità – di alter torinese dell'anno. Una cosa importante: per le virtù civili di Luca, per quello che lui rappresenta e, insieme, per la possibilità di testimoniare che esiste una Torino diversa da quella delle lobby, degli affari e degli intrallazzi quotidianamente celebrata dalla stampa cittadina. Una Torino fatta di donne e di uomini, di associazioni e di movimenti convinti che il futuro non stia nelle grandi opere ma nella cura e nella salvaguardia del territorio, che la salute di tutti valga più del profitto di alcuni, che le risorse vadano impiegate a vantaggio delle persone (soprattutto di quelle più deboli) e non di un sistema finanziario autoreferenziale e distruttivo, che le persone e le comunità vadano coinvolte nelle scelte che le riguardano e non considerate destinatarie passive di scelte prese altrove. Di questa Torino Luca Mercalli è una delle espressioni migliori. Noi siamo qui oggi per dirlo, con convinzione e serietà non attenuate dal fatto che – secondo le nostre abitudini – faremo prevalere l'ironia sulla retorica.

2. Luca è, dunque, il protagonista della nostra serata. Ma prima di parlare di lui devo fare un passo indietro.

L'iniziativa di oggi nasce da "Presidiare la democrazia - Controsservatorio Val Susa", un organismo giovanissimo (siamo nati poco più di un mese fa, il 4 novembre) ma già diventato – non per merito nostro, ma per l'esigenza a cui ha dato risposta – un punto di riferimento cittadino. Un organismo che ha riunito decine di realtà associative e di persone, convinte che a Torino e in Val Susa si giochi una partita fondamentale in difesa dell'ambiente, della salute delle persone, di una democrazia degna di questo nome, della giustizia e della dignità di tutti (pensate che nella legge stabilità del 2013 sono stati destinati, per il reddito di cittadinanza, 40 milioni annui, pari a poco più di quanto si spende nello stesso periodo per il mantenimento delle forze di polizia e delle forze armate che presidiano il cantiere della Maddalena, ammontante a circa 33 milioni). Ci siamo costituiti per tenere insieme Torino e la Val Susa e per respingere l'operazione in atto – mediatica, politica, giudiziaria – tesa a impedirlo facendo terra bruciata intorno alla Val Susa e al Movimento No Tav (che ne è la vera e autentica espressione).

Essendo nati così, era automatico che l'indignazione per la nomina a torinese dell'anno dell'arch. Mario Virano da parte della Camera di commercio torinese (cioè della lobby Si Tav) ci facesse pensare, come antitesi, a Luca Mercalli, convinto che la vicinanza di Torino con la Francia, sia stata la sua fortuna, anche senza Tav! Infatti da quando ha avuto la maggiore età ha cominciato ad assorbire la cultura dell'esagono, passando senza problemi dal Monginevro, dal Frejus e dal Moncenisio, al punto da abitare per lungo tempo a Briançon e studiare alle Università di Grenoble e Chambéry.

Così lo abbiamo proposto come alter torinese dell'anno, quello in cui si riconosce la Torino migliore, e non solo Torino, visto che, in pochissimi giorni, la sua designazione ha trovato l'adesione, oltre che di centinaia di torinesi (siamo oggi intorno a mille, oltre a una trentina di associazioni), di personalità nazionali e internazionali come Andrea Bajani, Piero Bevilacqua, Ivan Cicconi, Jacopo Fo, Serge Latouche, Tomaso Montanari, Karin Munck, Moni Ovaia, Maso Notarianni, Tonino Perna, Riccardo Petrella, Salvatore Settis, Cecilia Strada, Guido Viale

3. Luca è, nella rappresentazione mediatica e nell'immaginario collettivo, l'uomo con il farfallino e con il sorriso un po' ironico che, in diverse trasmissioni televisive, prevede il tempo che fa e, più in generale, parla di clima e di ambiente. È certamente questo. Ma è anche l'uomo che, in quelle stesse circostanze, non nasconde – ed anzi afferma con forza – le sue critiche a chi, direttamente o indirettamente, l'ambiente e la salute ferisce a cominciare dalla Val Susa. Questo gli è valso accuse e critiche grottesche (c'è stato finanche un pubblico ministero che, con sprezzo del ridicolo e dei limiti delle sue funzioni, ha sostenuto che non è pagato per questo...) e gli vale la nostra ulteriore considerazione.

Come abbiamo scritto nella scheda di presentazione, anche quest'anno Luca ha lavorato sodo e combattuto per un mondo, un'Italia e una Torino migliore:

- ha fatto un'instancabile opera di informazione sui problemi del cambiamento climatico e della crisi ambientale, in televisione a Che tempo che fa e a TGR Montagne (prodotto dalla Rai di Torino), sui giornali (La Stampa e Il Fatto quotidiano), su riviste (Donna Moderna e Gardenia), oltre a centinaia di conferenze pubbliche, nelle scuole, nelle piazze;

- ha testimoniato concretamente che si può vivere a basse emissioni e a bassa produzione di rifiuti, con una normale casa alimentata da energia solare e ha continuato a stimolare le amministrazioni affinché rendano prioritaria la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e la riduzione e differenziazione dei rifiuti;

- ha voluto essere uno dei primi a dimostrare di poter viaggiare con un'auto elettrica, e l'ha presentata a Torino in piazza San Carlo: ma la città che l'ha insignito di un riconoscimento per questa scelta è stata la svizzera Mendrisio...;

- per l'Unione Europea ha cooperato all'elaborazione della strategia di adattamento ai cambiamenti climatici nelle regioni montane, partendo proprio dalle sue montagne del nord-ovest, e ha collaborato alla strategia contro il consumo di suolo;

- ha lottato contro la cementificazione dei suoli e le grandi opere inutili, investendo una grande quantità di tempo ed energie personali per rivelare al pubblico l'inconsistenza di molte scelte politiche prive di razionalità;

- ha portato avanti una ricerca scientifica rigorosa e indipendente con un team di collaboratori all'avanguardia nel settore della meteorologia e del clima: la rivista Nimbus fa brillare Moncalieri e il Piemonte nel mondo e le previsioni meteo aiutano a evitare danni e perdita di vite umane;

- si è impegnato per la difesa delle aree marginali, delle aree minacciate da inquinamento e degrado, per la montagna e i produttori agricoli locali.

4. Se dovessi commentare la nostra designazione e le prospettive che essa apre userei le sue parole, tratte da uno dei suoi ultimi scritti: «Dobbiamo consumare meno, limitare i nostri bisogni, conservare e proteggere le nostre risorse naturali, misurare accuratamente la pressione ambientale e le conseguenze a lungo termine delle nostre azioni. È un imperativo da cui dipende il nostro futuro benessere. La vera grande opera di cui abbiamo bisogno è capillare e diffusa sul territorio, è flessibile e adattabile ai caratteri locali, si concepisce con la filosofia, si progetta con la scienza, si realizza con l'impegno individuale e collettivo, e con la tecnologia sapientemente concentrata sulle effettive priorità e non sul superfluo. Ci riusciremo? È un obiettivo difficile verso il quale la marcia è troppo lenta e irta di ostacoli. Solo un grande scatto culturale dell'umanità e una vasta alleanza tra i gruppi in lotta per affermare questi nuovi diritti tra i popoli che hanno preso coscienza del problema, anche grazie alla recente diffusione di Internet, potrà forse portare a qualche risultato, se non risolutivo almeno mitigante. È questa l'unica "grande opera" della quale necessitiamo».

5. Per questo insieme di ragioni – per quel che fa, per quel che scrive, per come vive, per come si rapporta con la città e la Valle – riteniamo che Luca Mercalli rappresenti davvero la Torino migliore. La Torino in cui vogliamo vivere e, con essa, le valli e le montagne che la circondano, che vogliamo preservare dalla speculazione e dai suoi molti alfieri di ogni colore politico.

Lo diciamo con semplicità. Non abbiamo bisogno di targhe, di coppe o di pergamene. Ci basta dirgli, con amicizia e affetto, che, tutti, ci sentiamo rappresentati da lui e che, insieme, riusciremo a fare in modo che l'altra Torino prevalga.

(livio pepino)

 

Videoregistrazione degli interventi


Introduzione di Alessandra Algostino e Livio Pepino


Intervento di Ugu Zamburru


Interventi di Mimmo e Ludovico


Intervento di Marco Revelli


Intervento di Luca Mercalli