Nelle settimane precedendi l'evento era stato presentato come...
Un processo diverso
Un nuovo processo si aprirà a Torino il prossimo 14 marzo 2015 su fatti che riguardano la lotta notav, ma sul banco degli imputati questa volta non siederanno militanti del movimento.
I fatti contestati riguardano i diritti violati e le popolazioni inascoltate, i cittadini considerati come sudditi e le istituzioni locali a cui viene negata la possibilità di rappresentarli.
L'accusa è di violazione di diritti fondamentali di un'intera comunità. A doversi difendere saranno governi, partiti, grandi lobby economiche e imprenditoriali.
Una risposta positiva al nostro esposto dal
Tribunale Permanente dei Popoli
Esposto del Controsservatorio Val Susa
Il Controsservatorio Valsusa ha presentato un esposto al Tribunale Permanente dei Popoli firmato anche dal presidente e dal vicepresidente della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone e da numerosi sindaci e amministratori. La nostra iniziativa è stata condivisa da numerose personalità del mondo della cultura e della scienza, di diversi paesi, che hanno voluto manifestarci il loro sostegno: ESISTE UN'ALTRA TORINO Il 24 novembre la Camera di commercio di Torino ha insignito del titolo di “torinese dell’anno 2012” l’architetto Mario Virano con una motivazione nella quale si «ribadisce l'appoggio incondizionato alla realizzazione della Torino-Lione» e si premia Virano, presidente della Commissione intergovernativa Italia-Francia sulla Torino-Lione, «per l'impegno, la competenza e la pazienza» dimostrati. Le virtù dell’architetto Virano sono, secondo la lobby del Tav torinese, quelle di essere il presidente della Commissione intergovernativa per la realizzazione della linea ferroviaria e di avere svolto tale funzione con encomiabile pazienza e impegno, necessari per reggere i contestuali onerosi incarichi di Commissario di Governo e di Presidente dell’Osservatorio Valsusa. Altre virtù a sostegno del riconoscimento non vengono menzionate, almeno stando al comunicato dell’Ansa: forse in ossequio a un asciutto stile sabaudo, forse per la loro inesistenza. Comunque sia, a questo dobbiamo attenerci. Ma esiste un’altra Torino, alternativa alla lobby del Tav. È una città fatta di donne e di uomini, di associazioni e di movimenti convinti che il futuro non stia nelle grandi opere ma nella cura e nella salvaguardia del territorio, che la salute di tutti valga più del profitto di alcuni, che le risorse vadano impiegate a vantaggio delle persone (soprattutto di quelle più deboli) e non di un sistema finanziario autoreferenziale e distruttivo, che le persone e le comunità vadano coinvolte nelle scelte che le riguardano e non considerate destinatarie passive di scelte prese altrove. |