Noam Chomsky

"I temi sollevati nell'esposto meritano senz'altro un intervento del Tribunale Permanente dei Popoli"

"E' particolarmente inquietante apprendere delle accuse e minacce di punizione contro gli anarchici che sono tra quelli che si oppongono al progetto del treno ad alta velocità. Mi auguro che le accuse cadano e che le proteste possano continuare senza subire ingerenze"

 

Esposto del Controsservatorio Val Susa
al Tribunale Permanente dei Popoli

Al segretario generale del
Tribunale permanente dei popoli
presso Fondazione Lelio e Lisli Basso
via della Dogana Vecchia 5
00186 ROMA


 

I sottoscritti

- Livio PEPINO, nella qualità di presidente del "Controsservatorio Valsusa"

e

- Loredana BELLONE, sindaco del Comune di San Didero, nel periodo 2004-2014
- Emilio CHIABERTO, sindaco del Comune di Villar Focchiardo, nel periodo 2004-2014
- Elisio CROCE, sindaco del Comune di Villar Dora, nel periodo 2004-2009
- Barbara DEBERNARDI, sindaco del Comune di Condove, nel periodo 2004-2009
- Nilo DURBIANO, sindaco del Comune di Venaus, nel periodo 2004-2014
- Dario FRACCHIA, sindaco del Comune di Sant'Ambrogio, nel periodo 2009-2014
- Lionello GIOBERTO, sindaco del Comune di Vaie, nel periodo 2004-2014
- Giuseppe GRAFFI, vicesindaco del Comune di Venaus, nel periodo 2009-2014
- Giuseppe JOANNAS, sindaco del Comune di Bussoleno, nel periodo 2004-2009
- Rino MARCECA, vicepresidente Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone, nel periodo 2010-2014
- Mauro MARINARI, sindaco del Comune di Rivalta di Torino, nel periodo 2012-2017
- Carla MATTIOLI, sindaco del Comune di Avigliana, nel periodo 2002-2012
- Angelo PATRIZIO, sindaco del Comune di Avigliana, nel periodo 2012-2017
- Sandro PLANO, sindaco del Comune di Susa, nel periodo 2004-2009 e Presidente della Comu-nità Montana Valle Susa e Val Sangone, nel periodo 2009-2014
- Giorgio VAIR, sindaco del Comune di San Didero, nel periodo 1989-2004 e vicesindaco del Comune di San Didero nel periodo 2004-2014

 

chiedono a codesto Tribunale, ai sensi degli articoli 3, 4, 5, 10 e 12 dello statuto approvato il 24 giugno 1979, l'apertura di un procedimento teso ad accertare (con ogni conseguente deliberazione) se nella vicenda della progettazione e costruzione della cosiddetta linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, che vede contrapposte in un conflitto ormai ultraventrennale, da un lato, le istituzioni centrali dello Stato italiano e le società preposte alla realizzazione dell'opera e, dall'altro lato, la stragrande maggioranza della popolazione e delle istituzioni della Val Susa, siano stati rispettati i diritti fondamentali degli abitanti della valle e della comunità locale ovvero se – come ritengono gli esponenti – vi siano state gravi e sistematiche violazioni di tali diritti (rilevanti ai sensi degli articoli 1 e 2 dello statuto citato).

Precisano, già in premessa e con riserva di migliore illustrazione nel seguito, che il presente esposto intende investire il Tribunale, tramite la ricostruzione e l'analisi del caso Val Susa, di alcune questioni che vanno oltre il caso concreto e hanno una evidente rilevanza generale: dalle crescenti devastazioni ambientali lesive dei diritti fondamentali dei cittadini attuali e delle generazioni future fino alla drastica estromissione dalle relative scelte delle popolazioni più direttamente interessate (anche in violazione di specifici atti internazionali come la Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998). Di tali questioni, comprensive del trasferimento a poteri economici e finanziari nazionali e internazionali di decisioni di primaria importanza per la vita di intere popolazioni e/o di quote significative di cittadini, il caso Val Susa è espressione e simbolo. Molte e crescenti, peraltro, ne sono le manifestazioni nel mondo e nel nostro Paese, a dimostrazione della loro centralità e attualità. Si tratta – la cosa è ben chiara agli esponenti – di situazioni in cui la violazione dei diritti fondamentali di persone e popolazioni avviene in modo meno brutale di quanto accaduto in altre vicende prese in esame dal Tribunale, soprattutto nei primi decenni di attività, ma che rappresentano – su scala locale e regionale – la nuova frontiera dei diritti a fronte di attacchi che mettono in pericolo lo stesso equilibrio (ecologico e democratico) del pianeta.
A sostegno della richiesta espongono le seguenti osservazioni destinate esclusivamente a dimostrarne il fumus boni iuris, riservando ulteriori e più specifici rilievi, integrazioni, deduzioni e allegazioni al seguito del procedimento...

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